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sabato 20 maggio 2006

IL CODICE DA VINCI...E UN "FINALE A SORPRESA"

Ebbene, c’ero anch’io ieri sera tra i 60 spettatori che hanno assistito, presso il cinema “Odeon” di Rovigo, alla prima proiezione del weekend de “Il codice Da Vinci”. Finalmente, dopo forse un anno che aspettavo, è arrivato il film più inutilmente discusso e polemizzato degli ultimi mesi. Per le polemiche vi rimando a 2 post fa, ma se avete sentito i tg in queste settimane, sapete comunque di cosa sto parlando. Stavolta parliamo del film. E basta.
Dunque, com’è stato questo film? Secondo il mio modesto giudizio, molto bello. Sì, sembra un po’ riduttivo come commento, ma ora mi spiego meglio. Dico che è semplicemente un bel film poiché nella sua struttura è un tipico film commerciale, sfornato da Hollywood. È puro e semplice intrattenimento…nulla di minaccioso o sovversivo…come qualcuno voleva far pensare. Come il libro, del resto un bel romanzo commerciale, ben narrato, avvincente, ma a mio parere nulla più.
Ora passiamo alle cose che mi hanno esaltato del film. Innanzitutto, già avevo avuto qualche indizio vedendo il trailer, gli ambienti sono esattamente come li immaginavo mentre leggevo il libro. Non so…la scena iniziale dell’omicidio di Saunière, la toilette del Louvre (perfino le mattonelle!!!), la banca con la cassetta di sicurezza, la scena nell’aeroporto, le varie scene a Londra, la scena finale e poi le luci, i colori degli ambienti…tutto, per filo e per segno, erano come avevo immaginato. E sta cosa m’ha un po’inquietata, in quanto non mi pare di averne mai parlato col regista, Ron Howard (ndr: il mitico Ricky Cunningham di “Happy days”)…boh, saremo connessi mentalmente in qualche modo…
Passiamo agli attori. Tom Hanks è sempre lui, azzeccatissimo in ogni ruolo. C’è chi lo ha definito inespressivo, ma secondo me ha interpretato bene il suo personaggio. Robert Langdon infatti anche nel libro appare piuttosto “piatto”, nel senso che non lascia trasparire troppo stupore, paura o altre emozioni. Appare soprattutto il suo lato di studioso, di persona che è abituata a pensare, studiare e a riflettere, più che farsi prendere dal panico, seppure in situazioni quantomeno inusuali. Quindi io l’ho trovato molto capace in questo ruolo. Certo, c’è una discussione in corso tra me e il mio amore Nino sul taglio di capelli che gli hanno imposto per interpretare il personaggio…secondo me gli sta bene, aspetto i vostri pareri…
Ho trovato molto adatti anche gli altri attori ai ruoli interpretati…peccato per il doppiaggio di Sophie Neveu/Audrey Tatou che ogni tanto perdeva l’accento francese e per i dialoghi in francese del comandante della polizia Fache/Jean Reno, doppiati in francese invece di lasciare la voce originale dell’attore.
La trama è rimasta abbastanza fedele al romanzo, tranne qualche piccolo dettaglio e certe cose nel finale…comunque non è strato stravolto il senso originale del romanzo e questo m’è piaciuto molto. Spesso nei film tratti da romanzi la trama viene stravolta…in questo caso il romanzo sembrava fatto apposta per trarne un film, era una sceneggiatura già pronta…inutile alterarla!
E per concludere, la ciliegina sulla torta. I primi 20 minuti del film li abbiamo visti a singhiozzo, tra interruzioni e inquadrature traballanti, causa problemi della pellicola. Il cinema ci ha risarciti con un buono per vedere un altro film, gratis. Quando si dice fortuna….

1 commento:

Anonimo ha detto...

come va silvietta? mi fai un favore...scrivi qulkosa d nuovo????
magari anche l'alfabeto...ma basta codice da vinciiiiiiiiii!!!!!
ke depauperazione!!!! :-)